Scegliere quale sia la migliore strategia per il Texas Holdem non è facile, si dice infatti che di giocare a poker non si finisce mai di imparare e mai affermazione è stata più veritiera, inoltre tutto dipende anche dal vostro stile di gioco, dalla vostra disponibilità economica, dalla scelta del tavolo a cui giocate e da mille altri fattori, non per ultimo dalla vostra propensione al rischio nei tavoli. Lo sappiamo tutti benissimo, spesso si esce dai tavoli perchè l'avversario "scoppia" le carte e ci frega al river.

Anche facendo una ricerca su internet è molto difficile trovare qual è la strategia migliore per il proprio livello di gioco, dato che si trovano moltissimi articoli con strategie e metodi anche molto differenti tra loro e non è sempre facile capire quale siano quelle più efficaci e quali invece siano poco adatte a noi ed al nostro modo di giocare.

Ma non è tutto, le strategie per giocare a poker Texas Hold’em si evolvono, mutano nel tempo, quando si vuole diventare un professionista di poker bisogna mettere in conto che non ci si può rilassare e crogiolarsi una volta individuata una strategia che per noi risulta essere vincente, i veri campioni sanno bene che le loro tattiche di gioco possono essere messe in discussione da un giorno all'altro e sono preparati a ciò.

Giocare a poker significa competere con gli altri ma anche con sé stessi, la tentazione di sedersi sugli allori una volta individuata la migliore tecnica di Texas Hold’Em è forte, ma non bisogna farlo, chi l’ha detto che questa nel tempo si rivelerà la strategia migliore di tutte? Chi lo sa che domani non arrivi un giocatore semi sconosciuto e stravolga completamente le regole che ci siamo dati?

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Le strategie del Texas Hold’Em ci rendono prevedibili

Ci stiamo addentrando in un ambito molto particolare e che rischia di essere frainteso da alcuni di voi, è necessario pertanto fare delle opportune precisazioni a riguardo, la prima di queste è mettere in chiaro che, per giocare in maniera corretta a Texas Holdem la strategia è indispensabile, così come a tutti gli altri giochi d’azzardo dove non comandi totalmente la fortuna.

Questo è il primo punto su cui fare chiarezza, giocare a poker richiede una buona dose di conoscenza delle regole e delle dinamiche del gioco, abbandonarsi totalmente alla dea bendata non è certo una delle pratiche più consigliate, ci vuole impegno, dedizione e una strategia che però deve essere mutevole.

Purtroppo si tende a studiare tanti sistemi e trucchi per poter arrivare al risultato nelle nostre partite di poker ed una volta giunti all'obiettivo ci si ferma e si conducono le partite sempre allo stesso modo, sbagliando clamorosamente, come principio va benissimo adottare una strategia, ma quello che non va bene è utilizzare sempre la stessa.

Giocare sempre allo stesso modo è molto pericoloso, una volta che abbiamo individuato il nostro sistema per vincere al Texas Hold’em, utilizzarlo sempre è come giocare a carte scoperte , stiamo praticamente consegnando la vittoria agli avversari, diventare prevedibili in un gioco come il poker è una pratica assolutamente fallimentare.

Quindi, strategia sì ma non chiusa, dobbiamo metterci bene in testa che tutto quello che impariamo e che ci porta alla vittoria non sarà sempre funzionale, dobbiamo avere il coraggio e l’apertura mentale necessaria a dire a noi stessi che il modo con cui stiamo conducendo il gioco può anche fallire.

Se riusciamo a mettere in discussione la nostra strategia di gioco al Texas Hold’em abbiamo in parte già vinto, ogni esperienza di gioco dev'essere sfruttata per il proprio accrescimento.

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La posizione ai tavoli di Texas Hold’Em

Il Texas Hold’Em è un gioco che di per sé appare abbastanza semplice, questo almeno a prima vista, imparare le sue basi non è certo un compito da scienziati, diverso è invece lo svolgimento delle sue partite, per imparare a padroneggiarlo sono richieste abilità ed intelligenza, oltre che una buona dose di concentrazione, che invece non tutti hanno.

Il giocatore che vuole migliorare i propri risultati al tavolo del Texas Holdem infatti, dovrebbe sempre ricordarsi che occorre concentrarsi sempre, anche nelle partite in cui si hanno delle carte così inutili da abbandonare subito la partita, in modo da settare la propria mente verso un sistema di ragionamento che piano piano ci porterà a prendere decisioni in sempre minor tempo e trarre vantaggio anche dalle mani apparentemente non buone.

Massima concentrazione fin da subito, ancora prima di iniziare a giocare, la p rima strategia di base del Texas Hold’Em è la sua posizione al tavolo , sembra strano dall'esterno, ma conoscere la posizione può stravolgere completamente una strategia di gioco e renderla modellabile a seconda del ruolo che con il procedere delle mani andremo a ricoprire.

In una partita di Texas Hold’Em infatti le posizioni cambiano ad ogni mano, essere il primo a parlare o l’ultimo vuol dire adottare un tipo di strategia o una completamente diversa, questo è un aspetto che purtroppo i giocatori alle prima armi non considerano, con il risultato di capitolare velocemente.

Abbiamo già parlato a sufficienza delle posizioni ad un tavolo di Texas Hold’em in un’altra pagina di questo sito, in questa sezione quindi ci limitiamo a fare un breve ripasso sulle diverse posizioni assunte dal giocatore nelle varie mani e sui vantaggi e svantaggi delle stesse, a partire dalla prima alla sinistra del Dealer.

Il gioco si svolge in senso orario, quindi si parte dall'immediata sinistra del Banco con quella che è chiamata posizione di “Small Blind” ed a seguire il “Big Blind”, questi sono rispettivamente in italiano il Piccolo ed il Grande Buio, posizioni più sfavorevoli in assoluto in quanto, oltre a dover pagare la scommessa iniziale, devono parlare per primi senza aver nessuna informazione sul gioco degli avversari.

Subito dopo i bui troviamo la posizione “Under The Gun”, quindi “Sotto Tiro”, che indica chiaramente una posizione non molto favorevole, così come le seguenti “Middle Position”, giocatori che si trovano appunto in una situazione intermedia, non svantaggiati come i Bui e nemmeno privilegiati come gli ultimi.

Questi ultimi giocatori sono nelle posizioni denominate “Hi-Jack” e “Cut-Off”, cioè rispettivamente il penultimo e l’ultimo giocatore prima del Dealer, posizioni in assoluto più avvantaggiate, in quanto essi possono prendere delle decisioni dopo che hanno osservato il gioco di tutti gli altri.

Infine, abbiamo il Dealer, detto anche “Bottone”, ultimo giocatore a parlare nel gioco Post-Flop, posizione più vantaggiosa di tutte in quanto ultima a parlare e quindi in grado di valutare e prendere decisioni molto più consapevoli, nota da considerare che, nel Texas Hold’em tutti i giocatori in una partita ricoprono il ruolo del dealer a turno.

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Anche abbandonare il gioco è una strategia

Una volta visto quello che sta alla base delle strategie per approcciarsi correttamente a questa specialità di poker, andiamo a vedere una delle strategie principali riguardo al Texas Holdem, che è quella riguardante le coppie nel Pre-Flop.

Guardando le statistiche di gioco, si ha una probabilità su 16 di ricevere una coppia con le proprie 2 carte coperte, invece le probabilità di avere una coppia di assi sono una su 122. Ma cosa ci porta a sapere questo?

Presto detto, secondo alcune strategie si dovrebbe giocare solamente le mani in cui si riceve una coppia con le prime 2 carte, altrimenti si dovrebbe abbandonare subito la partita, in questo modo non si avrà di certo un gioco entusiasmante o con vincite colossali, ma con un po' di pratica si riuscirà ad avere un buon ritmo di vincite costanti.

Una pratica di gioco molto comune e completamente sbagliata è invece quella di tendere a giocare troppe mani a Texas Hold’Em, addentrandoci in partite che non possono avere dei buoni risultati ma soltanto sonore sconfitte, ma i giocatori troppo spesso si fanno trasportare dalle emozioni del momento.

Giocare a poker non è affatto semplice dal punto di vista emotivo, c’è una forte componente di adrenalina che ci percorre tutto il corpo, la bramosia del gioco è ai massimi livelli, la voglia di vincere ancora di più, è più facile lasciarsi trasportare dall'emozione e sperare nella componente fortuna che abbandonare razionalmente una mano che non promette nulla di buono.

Lo sappiamo bene, siamo giocatori anche noi e forse lo siamo da più tempo di te che ci stai leggendo, sappiamo che non è semplice tenere a freno il proprio ego e la voglia di primeggiare a tutti i costi, ma le tecniche di Texas Hold’em non possono aiutarci sempre, a volte c’è bisogno di un po’ di buon senso in più per uscire indenne da una mano sfavorevole.

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Studia bene cosa c’è nel piatto

Un'altra strategia molto usata nel Texas Hold’em, è quella di utilizzare le probabilità inerenti l'ammontare del piatto della mano quando si vuole decidere cosa fare, per capire cosa si dovrebbe fare si deve prendere in esame la carta, oppure le carte che ci servono per completare la combinazione vincente a cui stiamo aspirando.

Secondo questa strategia bisognerebbe osservare se tali carte sono presenti nelle carte comunitarie al centro del tavolo, se non sono presenti questo ci dà un vantaggio, infatti se ci serve una regina per finire una scala e non è presente nessuna regina, vuol dire che c'è ne sono altre 4 potenzialmente nel mazzo, ma è bene ricordarsi che una di quelle regine potrebbe essere in mano ad un altro giocatore, oppure al mazziere.

Oltre a questo va considerato anche l'ammontare del piatto, se al momento ci sembra che il piatto presente sul tavolo da gioco non valga il rischio che stiamo per prendere, dovremmo prima riflettere sul fatto che con le prossime scommesse potrebbe diventare molto più interessante e quindi sarebbe stata una mossa sbagliata da parte nostra starci.

Come vedete non è molto facile decidere quando vale la pena di rischiare oppure se è meglio ritirarsi, ma non preoccupatevi con il tempo e l'esperienza sarete in grado di capire al meglio queste situazioni.

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La strategia del Bluff

“Non c’è poker senza Bluff” ed il Texas Holdem in questo caso non fa eccezioni, anche se, più che una strategia di poker questa è un’arma a cui nessun giocatore dovrebbe rinunciare, stiamo parlando del “Bluff”, croce e delizia dei tavoli verdi di tutto il mondo.

Il bluff è quella pratica con cui si tende a voler ingannare l’avversario, facendogli credere una cosa diversa da quella che invece è la realtà dei fatti, in altre parole possiamo definire il bluff come la quintessenza del poker, alla portata di tutti ma solo in via teorica.

Se infatti potenzialmente tutti possono bluffare, a saperlo fare e renderlo parte di una strategia funzionale di Texas Holdem sono in realtà pochi, c’è bisogno di tanta esperienza alle spalle ma non solo pratica, anche e soprattutto psicologica.

Un buon bluff è creato dal giusto mix fra strategia, tecnica e psicologia, dove sapere cosa abbiamo in mano noi non è importante quanto capire che cosa possiedono i nostri avversari, esattamente come dicevamo prima riguardo alle strategie più comuni di Texas Hold’em, anche per il bluff non c’è una modalità standard che vada bene sempre ed in ogni caso.

Tutto deve partire dal giocatore che abbiamo di fronte, bisogna conoscere il suo modo di giocare, i suoi movimenti, le espressioni del viso, in poche parole per saper bluffare bene bisogna improvvisarsi un po’ degli investigatori e analizzare nei minimi dettagli chi ci troviamo di fronte di volta in volta.

Anche nel bluff valgono le regole generali che abbiamo descritto prima riguardo alla posizione assunta al tavolo, utilizziamolo sempre quando siamo nelle ultime posizioni, bluffare nelle prime posizioni al Texas Hold’em è una strategia suicida, sarebbe un po’ come regalare le nostre fiches agli avversari.

Bluffare è un arte che può essere vincente ma anche pericolosa, ogni bluff va valutato molto bene preventivamente, il nostro scopo è quello di far compiere all'avversario una decisione sbagliata, quindi il bluff più comune consiste nel far credere che abbiamo una combinazione parecchio alta per costringerlo a lasciare.

Attenzione però, non è detto che questi faccia necessariamente ciò che noi vogliamo, motivo per cui è indispensabile farsi bene i propri conti in tasca e vedere se ci possiamo eventualmente permettere di perdere un bluff, va quindi valutato bene il nostro stack e prese delle decisioni sensate.

Inoltre, una strategia perdente a Texas Hold’em è quella di bluffare sempre , o quanto meno di farlo sempre allo stesso modo, questo è un comportamento molto pericoloso, la prevedibilità è in assoluto la cosa che ti farà soccombere in tempo zero contro avversari più esperti di te.

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Osserva i tuoi avversari di Texas Hold’Em

Come vedi, in questo articolo non ci siamo addentrati nella descrizione di sistemi e tecniche vincenti di Texas Holdem che riguardino il calcolo delle probabilità, tabelle e quant'altro, prima di tutto perché abbiamo dedicato a queste delle apposite sezioni del sito e poi perché riteniamo che le basi da cui partire per poter diventare dei giocatori di poker professionisti vadano cercate altrove.

Più che strategie di Texas Hold’Em in senso stretto, in questo pezzo ci siamo concentrati su buone norme, tipi di comportamento, modi di capire le informazioni che ci vengono date volontariamente o meno nel corso di una partita, proprio su tali informazioni ci vogliamo adesso concentrare, in quanto il poker alla fine è questo.

Un gioco fatto di informazioni incomplete, come afferma il celebre David Sklansky nel suo teorema ed infatti se ci pensi bene è proprio così, il poter capire cosa ha in mano l’avversario ma non solo, conoscere quali sono i suoi ragionamenti ed il suo modello di gioco, sono le chiavi che ti possono aprire le porte della vittoria.

Ma come fare per capire tutto questo? Bisogna studiare attentamente gli avversari, solo la conoscenza del gioco di chi hai di fronte farà sì di poter mettere in piedi la tecnica di gioco al Texas Hold’em più adatta alla situazione , ti sembra facile? Non lo è, ma con un po’ di pratica ci potrai riuscire sempre meglio.

Naturalmente quanto stiamo per dire è relativo solo al poker live, mentre non si può applicare per ovvi motivi nel poker online, quando giochi dal vivo puoi cogliere invece molti segnali dei più svariati generi che ti possono aiutare ad inquadrare al meglio il tuo avversario, stai quindi attento sia a quelli verbali che a quelli non verbali.

In una partita di poker dal vivo dovrai quindi osservare la gestualità dei giocatori, così come le espressioni, ma anche la postura ed i vari movimenti del corpo con lo scorrere delle mani ti potrebbero rivelare informazioni interessanti per mettere in piedi la tua strategia vincente di Texas Hold’Em.

Impara quindi ad osservare con la massima attenzione i movimenti e le espressioni dei tuoi avversari nei momenti salienti del gioco, uno di questi è l’inizio, quando ognuno riceve le carte, se riesci a cogliere delle espressioni particolari o dei gesti involontari mettili da parte nella tua mente e tienili lì per fare le tue valutazioni nel momento opportuno.

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Non prendere tutto alla lettera

Attenzione però, tutto questo non va preso completamente alla lettera in quanto, specie se hai a che fare con giocatori professionisti, metti in conto che questi possono anche bluffare sui segnali, esatto proprio così, possono assumere espressioni o effettuare gesti appositamente opposti.

Ciò per indurti a credere ad informazioni sbagliate, esattamente per come avviene nei normali bluff sulle carte possedute, lo stesso può avvenire anche a livello di comportamento, cosa molto difficile da decifrare, ma intanto sappi che è possibile.

Una volta appurato questo però, ci sono segnali inequivocabili che ti possono mettere sulla buona strada e che difficilmente sono modificabili a proprio piacimento, come ad esempio le vene sul collo che pulsano, chiara indicazione di buona mano, oppure anche la sudorazione, si tende a sudare di più quando si hanno delle buone carte.

Stesso discorso per il tremore delle mani, chi ha mani basse non tende a tremare, altro comportamento spesso sottovalutato è il chinarsi in avanti sul tavolo, in genere quando si ha una buona mano si tende ad avvicinarsi al tavolo un po’ di più e magari guardare le proprie fiches.

Allo stesso modo, anche chi si allontana dal tavolo e magari incrocia le gambe lo fa perché è sicuro e quindi in possesso di una buona mano, mentre tutti i gesti che riguardano il toccarsi il naso, i capelli, mordersi le labbra non denotano sicurezza e quindi presumibilmente non siamo di fronte a giocatori ben serviti.

Ricordiamoci sempre questo però, ogni volta che dobbiamo mettere in piedi una buona strategia di Texas Hold’em non siamo soli, come noi anche gli altri avranno lo stesso obiettivo, mentre quindi si osservano gli altri, teniamo bene a mante che loro faranno lo stesso con noi.

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